Ti posso chiedere di raccontarmi gli inizi del tuo lavoro a Rosarno?
Il mio desiderio era quello di creare una centro di riabilitazione così, quando degli anni 80 con un mio ex compagno di scuola scoprimmo che c’era una palestra in vendita, ci impegniamo a rilevarla. Eravamo innamorati del lavoro a tal punto che tenevamo aperti anche la domenica, in un periodo dove non era così consueto. I risultati furono sorprendenti e dopo un anno ci rendemmo conto che potevamo fare molto di più. Quella fu una decisione che personalmente mi ha portato ad avvicinarmi alla ginnastica medica curativa e, vedendo praticare l’arte dell’osteopatia, ho deciso che sarebbe stata la strada da seguire, quello che avrei poi fatto in futuro
L’osteopatia è diventata la tua vocazione, cosa ti dona in cambio questa strada?
Questa passione prima di tutto mi ha portato a conoscere posti e persone nuove. All’inizio dei miei studi sono andato a Roma e subito dopo ho iniziato a frequentare la scuola francese CERDO, molto quotata nel nostro campo. Parallelamente in Italia ho cominciato seguire il corso di biodinamica e il master in osteopatia in ambito odontoiatrico all’università dell’Aquila. Si è trattato del primo master universitario in Italia aperto agli osteopati, anche perché fin da subito osteopatia e odontoiatria hanno avuto la forte capacità di lavorare insieme e creare sinergia. Questo percorso mi ha portato sempre di più ad avvicinarmi all’osteopatia pediatrica, con la Scuola Italiana fiorentina che collabora con l’ospedale Meyer di Firenze. Lì, in mezzo a tanti specialisti, ho avuto modo di confrontarmi con una realtà incredibile, riuscendo poi a portare questa esperienza nel nostro territorio a Rosarno. Grazie all’incontro con i professionisti dell’ospedale pediatrico Meyer ho avuto la possibilità di aprirmi a molteplici possibilità in ambito terapeutico.
Puoi raccontami che cosa è l’osteopatia per Diego Porpiglia?
Grazie all’osteopatia si può avere un sostegno alla salute globale. L’osteopatia non cura la malattia ma sostiene e rilancia la salute. Non si sostituisce assolutamente alla medicina ma è una pratica capace di integrarsi perfettamente con tutte le discipline mediche. Questo aspetto è poi esponenziale quando si parla di osteopatia pediatrica, dove risultati sono tangibili già dopo poche sedute. Nella cura del paziente molte volte il dolore è una manifestazione di scompenso e le componenti che portano a questo malessere sono molteplici. Capire il perché e prendersi cura del paziente sapendolo “ascoltare” è il primo passo verso un percorso che può portare al rilancio della salute. Come dicevano i pionieri dell’osteopatia “noi siamo spirito, mente e corpo” ed in questo contesto spesso la guarigione avviene quando c’è un armonia tra le varie componenti.
Nonostante i tanti studi fuori dalla Calabria, per quale motivo hai deciso di mantenere sempre la tua attività a Rosarno?
Il territorio, nonostante le difficoltà, ha sempre risposto positivamente a ciò che proponevo e ho deciso di voler investire qui. Rosarno è la mia casa, la Calabria la mia terra. Inoltre, anche durante i miei periodi di studio in giro per l’Italia, la palestra ha sempre continuato a crescere fino a diventare un centro polivalente. Già negli anni ‘90 il Dynamic Medical Center venne definito come uno studio di medicina fisica e di riabilitazione funzionale, con indirizzo specialistico nelle terapie manuali. In esso oggi confluiscono specialisti esterni da tutta Italia, dandomi la possibilità di creare dei percorsi virtuosi di cura sul territorio. Per me, questo è un dono. Il Dynamic Medical Center pone al centro della persona il benessere nella sua globalità. Sono convinto che creare reti di supporto e percorsi di cura condivisi possono portare a dei grandi benefici per tutti i nostri pazienti e non solo, poiché l’osteopatia è esattamente connessa con una vita sana ed equilibrata.
Come ultima domanda, ti posso chiedere come è cresciuta la tua attività negli ultimi anni e quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho sempre investito nella formazione per dare il massimo nella mia professione. Negli ultimi anni l’esperienza che mi ha arricchito molto è stata, senza dubbio, la frequentazione del corso di neuroscienze e della scuola di Osteopatia Pediatrica. Inoltre, la stretta collaborazione con l’osteopata Dott. Tommaso Ferroni D.O. ed il Professore Lorenzo Genitori, primario del reparto di neurochirurgia pediatrica all’ospedale Meyer di Firenze, mi ha notevolmente formato in ambito osteopatico-pediatrico. Condividendo con loro un’esperienza profonda nella cura dei pazienti sempre più gravi e avendo la possibilità di trattare una serie di patologie con maggiore consapevolezza, sono riuscito a capire che il processo terapeutico osteopatico può incidere in maniera tangibile anche sul paziente ospedalizzato. È stata un’esperienza profonda nella cura del paziente sempre più grave, potendo confrontarmi con una serie di patologie con una maggior consapevolezza. Riguardo ai miei progetti futuri, spero di continuare ad avere sempre lo stesso entusiasmo per crescere nella formazione in quanto l’osteopatia è sempre in continua evoluzione.