Osteopatia e gravidanza, un percorso virtuoso prima e dopo la nascita

  • 14 novembre 2018

Buongiorno dott.ssa Paola Infortuna, posso chiederle di presentarsi?

Sono un’ostetrica con una esperienza trentennale in sala parto, che da qualche anno lavora presso il Consultorio.  Un passaggio che mi ha portato ad avere una visione diversa della gravidanza e della donna, che ora seguo passo passo dall’inizio della gravidanza per poi rivederla dopo il parto.

Mi può raccontare la sua esperienza con l’osteopatia?

Avevo sentito parlare dell’osteopatia per la prima volta nel 2008, ma all’inizio ero presa dai periodi in sala parto e non ebbi modo di approfondire. La conoscenza con Diego Porpiglia arriva nel 2012 mentre ero presidente all’Ordine delle ostetriche, durante un convegno dove Diego Porpiglia spiegava l’importanza del trattamento osteopatico nella donna in gravidanza. Un momento importante dove ho capito le infinite possibilità di sostegno alla salute e che ha creato una sinergia che ancora va avanti. Il mio lavoro al Consultorio inoltre mi ha fatto avvicinare ancora di più all’osteopatia. Questa pratica mi ha aiutato molto con i miei pazienti, non solo con i bambini ma principalmente con le donne sia durante la gravidanza che durante il periodo post parto. Infatti durante la gravidanza le future mamme affrontano delle trasformazione del proprio corpo che modificano il loro equilibrio e talvolta tali percorsi possono essere facilitati da un parallelo percorso osteopatico. L’osteopatia in questi casi può avere un ruolo determinante nella salute psico fisica della donna. Bisogna ricordare infatti che la salita dell’utero che spinge sul diaframma e sulla colonna può portare a dei disagi sia per il nascituro che per la futura mamma, e grazie all’osteopatia si possono riequilibrare le pressioni interne e dare il giusto spazio alla mobilità del bimbo all’interno dell’utero stesso.

Quale possono essere le nuove frontiere di questa collaborazione?

Dopo essere stata per molti anni in sala parto, posso dire che l’osteopata potrebbe essere molto importante anche durante la nascita. La conoscenza con Diego Porpiglia mi ha aperto un mondo, grazie all’osteopatia infatti riusciva a risolvere molti problemi di postura dei miei pazienti. Da qui è iniziata anche la collaborazione con l’osteopatia pediatrica. La gravidanza può portare spesso ad avere sofferenza sia alla zona lombare che alla zona intercostale, proprio per la modificazione del baricentro o per le pressioni dell’utero che spinge. Un altro aspetto da non sottovalutare inoltre è lo stato emotivo delle madri che incide non poco sulla armonia complessiva, e che il trattamento osteopatico può sostenere durante l’intera gravidanza. Per quanto riguarda il periodo dopo la nascita, il trattamento osteopatico ha ancora un ruolo  importante nel ripristinare la struttura muscolare, fasciale e neurovegetativa della donna.

Può raccontarmi alcuni esempi?

Mi ricordo di una donna che a 34 settimane era molto sofferente, fino ad essere ricoverate per alcuni giorni a causa del dolore. Grazie al trattamento osteopatico mi sono resa conto che già il giorno dopo la paziente era rilassata, mi ha raccontato che aveva avuto la prima notte di sonno tranquilla dopo tanto tempo. Un altro caso riguarda una donna dopo aver avuto un parto travagliato, che continuava a soffrire di una forte lombalgia cefalea e ripetute astenie e che dopo aver avuto una serie di sedute osteopatiche ha ripreso la sua vitalità e ha subito percepito il cambiamento. Risultati analoghi li ho riscontrati con un bambina di un mese, che soffriva di ripetuti casi di rigurgito importanti ed è arrivata a dover essere ricoverata. Anche in questo caso dopo alcune sedute osteopatiche i problemi della bambini erano svaniti.

Secondo lei esiste oggi una reale consapevolezza dei benefici del trattamento osteopatico?

La mano dell’osteopata può essere utile a 360°, e serve una informazione adeguata. Mi è capitato di vedere osteopati in sala durante il parto, ma si tratta ancora di episodi sporadici che dovrebbero essere replicati in altri centri. Secondo me questa consapevolezza deve arrivare con i ginecologi, che nel seguire la donna durante la gravidanza ancora non si affidano a una pratica che invece si è dimostrata utilissima come dimostrano anche le esperienze in Francia o Germania. Un discorso analogo può essere fatto per quanto riguarda i pediatri di famiglia che ancora hanno una certa reticenza a suggerire un trattamento osteopatico, sebbene ormai siano una realtà i risultati raggiunti.

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